Ed ecco... rullo di tamburi e squilli di trombe... l'articolo di Men's Health!!!
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NON CI SONO REGOLEUn decennio fa, Gerard Butler abbandonò la carriera legale per un corso di recitazione. La decisione ha cambiato la sua vita. Più importante, cambiò l’uomo.Di James Davison - Fotografato esclusivamente per Men’s Health da Anthony Mandler
“A che cosa stavo pensando?” dice Gerard Butler.
La star dell’imminente movimentato film di Guy Ritchie,
RocknRolla, sta nel centro di un cortile medievale in pietra tagliata ad Edimburgo, Scozia.
Sta piovendo. Sta osservando l’edificio nel quale lavorava come avvocato, una vita fa, prima che la recitazione prendesse il sopravvento nella sua vita.
Il 38enne assomiglia momentaneamente ad uno dei personaggi da uno dei suoi film epici - eroico e tragico, statuario e meditabondo - mentre le gocce di pioggia lo avvolgono.
“So che era esattamente ciò che dovevo fare. Ma allo stesso tempo, a che diavolo stavo pensando?” La sua voce si smorza.
Butler era un ragazzo molto brillante. Era presidente della Law Society presso la Glasgow University. Dopo l’università ottenne un lavoro presso un prestigioso studio legale. Era uno dei pochi fortunati a fuggire dalla scozzese città operaia di Glasgow e diventare qualcuno.
La cosa è che era infelice.
“Bevevo costantemente. Odiavo la mia vita”. Si guarda i piedi mentre la sua forte e profonda parlata scozzese riecheggia negli edifici circostanti.
Poi una notte, nel 1995, Butler vide una produzione teatrale di
Trainspotting al Festival Internazionale di Edimburgo ed improvvisamente si sentì vivo. Sapeva che non poteva più essere un avvocato.
“Una settimana dopo, ho fatto i bagagli e mi sono trasferito a Londra per diventare un attore. Non avevo conoscenze, nessuna esperienza, nessuna formazione, e nemmeno prospettive”, ride.
Il vecchio adagio “chi non risica non rosica” è sempre pronunciato in retrospettiva, dopo che una grossa scommessa ha dato i suoi risultati. E la scommessa di Butler chiaramente ha reso.
Apparso in megaprogetti come
300,
Il Fantasma dell’Opera e
Lara Croft Tomb Raider, la sua carriera d’attore è l’invidia di tutti a parte una manciata di megastar.
Ma immaginate la sua situazione 13 anni fa. “Ridevano tutti di me. Tutti pensavano che avessi buttato all’aria la mia intera carriera.” Cosa conduce un uomo a prendere un rischio talmente enorme? Come sai che è una buona idea? E come la porti a compimento?
Butler si ferma e si mette le mani in tasca. “Ciò che accade e che l’universo fa in modo che accada” dice. “Una volta che hai deciso di fare qualcosa, l’universo inizia ad aiutarti”. Sta parafrasando una famosa idea attribuita
Ralph Waldo Emerson. E nel caso di Butler ha funzionato.
LAVORAAvere talento aiuta, naturalmente. E sebbene Butler chiaramente ne abbia, crede che il talento da solo sia insignificante. “Ci sono molte persone che ritengo abbiano veramente del talento, e capisco che non ce la fanno perché non lavorano abbastanza duramente.”
In altre parole, l’universo fa in modo che funzioni solo quando tu lo vuoi davvero. Quando sei disposto a lavorarci.
Nel corso del tempo, argomenta Butler, il talento ed il duro lavoro diventano indistinguibili. Puoi lavorare molto duramente per migliorare in qualcosa, per imparare tutti i pro e i contro, per acquisire tutte le conoscenze necessarie. E se hai successo, la gente si congratula con te per il tuo talento.
Se c’è da trarre una lezione dalla scommessa di Butler è che i grossi rischi non vanno affrontati d’impeto, ma che devono essere presi nel momento appropriato - ovvero, quando sei motivato a lavorare richiesto affinché il rischio paghi.
Scavare un po’ più profondamente nella decisione di Butler rivela un’altra importante forza al lavoro: l’infelicità. “Devi capire che ero completamente fuori controllo. Se non fossi stato così sperduto e fuori di me, sarei ancora un avvocato. L’infelicità è un segno che qualcosa è sbagliato, che la tua vita ha bisogno di alcuni grandi mutamenti.”
“Non bevo da più di 10 anni”, prosegue, “Ecco quando tutto è cambiato per me. E’ stato lì che ho imparato cosa doveva essere fatto per riuscire ed essere felice nella mia vita.” Accettare il proprio desiderio di fare questa follia mise fine al suo bisogno di anestetizzare sé stesso dalla propria vita. Ciò che ad altri sembrava folle - abbandonare una carriera responsabile per perseguire un sogno apparentemente impossibile - fu difatti la cosa più sana che potesse fare. Lo liberò.
“Sapevo che trasferirmi a Londra era un grosso rischio. Ma mi son detto ‘Sto mirando alle stelle. Mi preoccuperò dei dettagli più avanti.”
OBBEDISCI AI TUOI PRINCIPIL’ironia è che Butler è diventato famoso per l’interpretazione di personaggi che saltano anche prima d’aver guardato.
One Two, l’affascinante e scaltro delinquente al centro di
RocknRolla è il genere d’individuo che non ha problemi a rubare milioni di dollari in piena luce. Ora, se potesse solo avviare la macchina per la fuga... “Quando facemmo quella scena dove stavamo cercando di rubare la macchina, abbiamo dovuto improvvisare parecchio ed ogni volta la facevamo mi pisciavo addosso dal ridere”. La scena, nella quale due ladri d’auto stanno chiedendo indicazioni su come avviare il mezzo che hanno appena rubato, ha un’assurdità in stile
Pulp Fiction-che incontra-Snatch. E’ l’umanità del film, e le imperfezioni ed insicurezze dei personaggi, che lo rendono davvero più di un prevedibile film d’azione.
Nel suo ruolo più famoso, Re Leonida nel film epico
300 Butler interpretò un enorme “rischiatore” - un re con un esercito di 300 soldati che rifiuta di inginocchiarsi davanti ad una massiccia forza di invasione.
Qualcosa nel film toccò nel vivo gli spettatori maschi in tutto il mondo. Oltre a raggiungere un successo monumentale al botteghino, ha generato orde di fan club dedicati al film, al suo personaggio principale e a Butler stesso. (
noi eravamo già in pista da mo’... ). “Vieni fuori da quel film così pompato, così pronto a morire per i tuoi amici, il tuo Paese o qualunque cosa”, afferma Butler. “Tipo: ‘Combatterò per il mio parcheggio! Ucciderò! Questo è il mio parcheggio!’. Sai, le persone normali devono seguire delle regole”, prosegue, “Tutti lo facciamo, nella vita e nel lavoro. Ma con questi uomini era come ‘Sappiamo per cosa combattiamo e nient’altro importa. Non ci sono regole, solo principi’ “
Ed in un mondo moralmente vago, dove ogni principio può essere ridotto e razionalizzato, è un’affermazione innovativa:
Immagino che ora dobbiamo morire, perché i nostri principi ci dicono che noi non ci inginocchiamo (
maledetti crampi... Si sa, combattendo tutta la mattinata 
)
TROVA LA TUA ENERGIA“Questa città è magica. Guarda quel castello”. Butler indica a sud verso il Castello di Edimburgo, un massiccio monumento di pietra intagliata e parapetti che sovrasta la città. “Le case si fermano, ad un certo punto, davanti (
o prima) al Castello” spiega. “Era per sicurezza. La distanza era la più lontana alla quale qualcuno potesse scoccare una freccia. Questo era prima del grande arco, naturalmente”. Continua spiegando la storia del grande arco, di come ha cambiato la natura della tecnica di guerra, di come gli uomini fossero allevati per non fare altro che combattere con le enormi armi. Naturalmente, Gerard Butler sa molto di tecniche di guerra medievali. Per forza.
Mentre camminiamo, indica i luoghi importanti. Sembra affascinato da essi: parlarne gli infonde energia: “Amo tutto del popolo Scozzese - il loro calore, il loro umorismo, il loro potenziale per la violenza.” Butler è uno dei pochi attori scozzesi riconosciuti come star internazionali. E’ una lista molto breve che include Ewan McGregor e Sean Connery (
e James McAvoy, Dougray Scott, Billy Connolly... Devo andare avanti?). Trae grande orgoglio da questo.
Mentre camminiamo per la città si sente molto... vivo. Entra nei negozi per parlare con i gestori. Compra cose di cui non ha bisogno. Va dietro ai banconi. Finge di rubare cellulari. Firma magliette. Spara battute. Canta. Dice gran parolacce nel suo accento scozzese. Corre attraverso il traffico. Batte cordialmente la mano sulla spalla agli uomini. Sorride impertinente alle donne. Fa domande agli sconosciuti sulla loro vita. (
ho evidenziato questo paragrafo perché qui c’è TUTTO GERARD 
)
Butler è stato cresciuto dalla madre single a Glasgow, a circa un’ora di treno da qui. Negli anni dai 2 ai 16 non ha visto il padre. Se ci sia un qualche rancore latente in questo, lo nasconde bene, ed invece parla molto bene della sua mamma: “Ha sacrificato tutto per me e i miei fratelli. Ho fatto una passeggiata con loro la sera passata. Stavamo guardando queste case in questo bel quartiere, e lei ne ha indicata una e ha detto: ‘Guarda il garage di quella persona. E’ più grande della casa nella quale sei cresciuto’ “.
C’è orgoglio nella sua voce, orgoglio dovuto all’aver superato difficili contrarietà. “Nessuno di Glasgow si dà alla recitazione.”, prosegue, “Venivi visto come uno strano se volevi fare l’attore. Ma non ci pensavo. Era proprio ciò che volevo fare.”
Mentre lo dice, sta scivolando sui talloni lungo lo sdrucciolevole marciapiede bagnato, come uno sciatore. Si ferma e si volta verso di me. “Ma è stato un posto fantastico dove crescere. Ogni giorno ero fuori a giocare con gli altri ragazzini. C’era tanto divertimento e tanta pazzia, tanto rischiare. Correvamo sempre sui binari della ferrovia o ci appendevamo agli scogli”.
Si gira da un’altra parte e inizia a scivolare lungo il marciapiede. Non è sorprendente che un uomo capisce così perfettamente il potere di trasformazione del correre grandi rischi si goda anche quelli piccoli. Scivola per quasi 2 metri e per un momento sembra che stia per perdere l’equilibrio. Poi, all’ultimo secondo, si raddrizza. “Ha! Hai visto?”, dice ridendo, “Guardami farlo di nuovo”.
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La traduzione dei quattro punti del "metodo Butler" per sconfiggere lo stress la trovate
QUI!!!******
Questo è in assoluto uno degli articoli più belli che abbia tradotto!!! Mi ha divertito, mi ha commosso. Mi ha una volta ancora e ancor di più fatto comprendere la straordinarietà di quest’uomo!
